Lavoriamo per eliminare gli sprechi
Eliminare gli sprechi è uno dei nostri obiettivi principali. Come spieghiamo nella pagina del perché sceglierci, nella lavorazione e trasformazione del legno cerchiamo in modo quasi ossessionante di ridurre qualsiasi tipo di spreco. Sia in termini di materia prima, che di processo. In pratica produciamo solo quello che serve al cliente, ottenendo tantissimi benefici, come tempi di consegna ridotti e maggiore sostenibilità. Tra i termini che pongono attenzione verso una maggiore consapevolezza ambientale ce n’è uno che ha catturato la nostra attenzione e che parla proprio di riduzione degli sprechi. È la parola giapponese Mottainai.
Mottainai, la parola giapponese contro lo spreco
Il significato di Mottainai è legato ad un sincero rammarico per uno spreco. Un senso di dispiacere profondo che si manifesta quando qualcosa di prezioso viene sprecato. Su una pagina dedicata alla cultura giapponese, si legge: “Le radici culturali del concetto si possono trovare nella geografia giapponese. Il Sol Levante infatti è un’isola densamente popolata e proprio per questo motivo su lungo periodo potrebbe correre il rischio dell’esaurimento delle risorse. Si può dunque ipotizzare che questo pilastro di buonsenso sociale sia nato da un’esigenza tutt’altro che spirituale, per la salvaguardia dell’ambiente comune”. Questa parola ha quindi acquisito un valore legato alla sostenibilità e all’ambiente.
Combattere lo spreco: partiamo dal magazzino
Per noi la lotta allo spreco è un impegno quotidiano, per questo la parola Mottainai ha un valore intrinseco al nostro impegno. Questo accade in ogni fase del processo produttivo, a partire dalla gestione del magazzino. Spesso le aziende non sanno definire con precisione quali siano i costi legati alla gestione del magazzino. Molti danno per scontato che basti la contabilità per avere una cifra ragionevole su quanto spendono, ma non è così. Il costo reale della gestione del magazzino comprende molti fattori, che vanno oltre i beni venduti e le materie prime. Tra questi ci sono ad esempio i costi di gestione e mantenimento, quelli dell’assicurazione, gli interessi, le perdite di prodotto e via così. Sono costi che variano di settore in settore, ma sono sempre mediamente alti. Si dice che i soli costi di mantenimento a magazzino rappresentino circa il 25% del valore delle scorte disponibili.
Condividiamo alcune stime sui costi di gestione del magazzino, estrapolate da un articolo molto interessante di Lokad.
- costo del denaro: 2% – 5%;
- tasse: 2% – 6%;
- assicurazione: 1% – 3%;
- spese deposito: 2% – 5%;
- movimentazione: 2% – 5%;
- spese amministrative e controllo delle scorte: 3% – 6%;
- obsolescenza: 6% – 12%;
- deterioramento e danneggiamento: 3% – 6%.
I benefici di un magazzino con poche scorte
Noi abbiamo scelto di ottimizzare le scorte in magazzino, riducendo così i costi di capitale, di mantenimento e di rischio. Una decisione che si collega direttamente al nostro metodo “pull”, che significa che programmiamo la produzione in base agli ordini ricevuti dai clienti, la scorta viene ripristinata dopo il consumo e in funzione della capacità produttiva a valle, il dimensionamento delle giacenze in magazzino è definito in anticipo e in generale il flusso è trainato dal cliente, che è al centro di tutto. Per evitare la sovrapproduzione, utilizziamo il metodo Kanban.
Con il metodo Kanban recuperiamo spazio in magazzino
Questo metodo, che attinge sempre dalla cultura giapponese, riusciamo a rendere più efficiente la fase di approvvigionamento e reintegrazione della materia prima. Nella fase di produzione Kanban ci permette di ricevere le materie prime necessarie al momento giusto, con l’obiettivo finale di allineare la capacità di produzione alla domanda, evitando così sia la sovrapproduzione sia le attese inutili che si formano tra un processo e l’altro. Un grandissimo vantaggio per noi e per il cliente, in termini di sostenibilità e risparmio economico.